Preoccupa la diffusione della variante Delta del Covid, più ‘aggressiva’ rispetto alla forma tradizionale del nuovo coronavirus.
La variante Delta del Covid preoccupa gli esperti e ha spinto la Gran Bretagna a rinviare la fine delle restrizioni. Gli ultimi dati sull’efficacia dei vaccini sono incoraggianti, ma siamo di fronte ad una variante più aggressiva. Si tratta di una variante che si stima essere del 60% più contagiosa rispetto alla variante inglese. Inoltre il rischio di ricovero in ospedale è quasi raddoppiato. Le armi principali contro la diffusione della variante sono due: vaccini e monitoraggio. E per il monitoraggio è bene anche saper riconoscere quelli che sono i sintomi della variante Delta, così da poterci muovere con la dovuta prudenza nel caso in cui manifestassimo qualche sintomo sospetto.
I sintomi della variante Delta del Covid
I sintomi della variante Delta del Covid (prima conosciuta come variante indiana) sembrano essere decisamente più forti rispetto a quelli della forma tradizionale del nuovo coronavirus. La sintomatologia quindi non cambia in maniera considerevole. A cambiare è soprattutto l’intensità dei sintomi.
Come abbiamo imparato in questo anno e mezzo di emergenza, i sintomi da monitorare sono:
raffreddore
tosse
mal di testa
mal di gola
disturbi intestinali
senso di spossatezza
dolori muscolari
problemi respiratori
Come per la forma tradizionale del Covid, il grande rischio è quello di scambiare l’infezione per un brutto raffreddore. In questo modo si potrebbero sottovalutare i sintomi e si potrebbe contribuire alla diffusione della variante. Il consiglio è quello di rivolgersi al medico curante in caso di sintomi sospetti o di procedere con un tampone/test per la ricerca del nuovo coronavirus.
L’efficacia dei vaccini
Gli ultimi studi provenienti dal Regno Unito dimostrano che i vaccini sono efficaci contro la variante Delta del Covid. AstraZeneca offre una protezione elevata contro la variante in questione, questo nonostante ci siano diversi casi di soggetti immunizzati con una sola dose che hanno contratto l’infezione. Tra i vaccinati con due dosi, la protezione supera il 90% contro il ricovero in ospedale e non si registrano decessi.